Sabato scorso, il 3 agosto, abbiamo assistito ad uno spettacolo di raffinatezza davvero rara. Siamo stati a Torraca, un comune all’interno del territorio che domina il golfo di Policastro. Arrivati a Sapri, si sale su per le colline in un alternarsi di tornanti con viste sui boschi, gli ulivi e panorami mozzafiato del golfo. Fino ad arrivare a 4-500 metri di quota. Devi conoscere la strada. Un viottolo largo poco più di una vettura ti porta ad uno spiazzo e da lì, dopo pochi passi a piedi, ti si para davanti l’abside di un’antica chiesa rupestre, immersa nella vegetazione.
Scopri dopo che l’edificio non ha più il tetto, non ha porte, non ha finestre, non ha intonaci. E’ essenziale, solo i muri di pietra dura. La sorpresa è grande.
Mai ti aspetteresti di imbatterti in un posto così lontano dalle abitazioni con un edificio aspro, essenziale ma di grande armonia nelle forme. Ci raccontano in seguito che si tratta di un Cenobio e che molto probabilmente in qualche parte del pavimento o del sagrato vi è sepolto S.Fantino detto anche Sant’Infantino, vissuto nel X sec. e quindi che il Cenobio sia anteriore all’anno Mille. L’emozione non finisce qui, però. Rossella Gaetani, persona di rilievo di Torraca la cui famiglia ha origini lontanissime, ci aveva invitati in quel posto da favola per farci sognare ancor di più. Generosa Rossella, amante della tradizione, raffinata nelle scelte culturali, determinata nella realizzazione dei suoi progetti, in quello scenario già di per sé così particolare, ha fatto intervenire Mario Dell’Angelo e Sabato Magliaro, due musicisti d’eccezione, perché suonassero solo per noi.
Mario è un virtuoso del violino e Sabato un appassionato di chitarra. Entrambi ci hanno tenuti inchiodati nel Cenobio ad ascoltare musiche di Gragnani e di Paganini.
La dolcezza dei brani e la bravura dei due maestri hanno letteralmente affascinato e stregato tutti i presenti, una trentina di convitati, tutti consapevoli dell’esperienza unica che stavano vivendo. Sabato Magliaro ha fornito anche interessanti elementi sui brani suonati, sugli autori eseguiti, sugli strumenti da lui utilizzati. Tre chitarre di gran pregio e di fattura antica dal suono limpido. Davvero una vibrazione di emozioni. Atmosfera magica.
Ci avevano accolto Dino Baldi, direttore della rivista “Cronache Cilentane”
che ci ha dato il benvenuto insieme a Rossella
ed il Prof. Cesare Pifano, grande studioso della storia di S.Fantino.
Cesare Pifano ha indugiato sul Santo e sull’edificio ed in effetti ha trasmesso a tutti noi gli elementi utili per apprezzare la tradizione legata al Santo e le caratteristiche del Cenobio.
In serata Rossella ha invitato tutti sull’aia della sua casa a Torraca dove ha offerto un ricco buffet di piatti della tradizione locale. Una giornata indimenticabile. (m.i. – 6/8/2019)